Il nuovo regolamento Easa per il pilotaggio di UAS (Unmanned Aricraft System) è entrato in vigore a fine dicembre 2020. Il regolamento Enac invece è stato pubblicato invece il 4 gennaio 2021 ed è stato promulgato in maniera retroattiva.
Da questo momento in poi sono state stabilite delle regole per capire se nel punto in cui siamo possiamo volare. Ovviamente fare un vero piano volo comporta competenze specifiche e grande conoscenza della materia, ma per semplificare e riferendoci particolarmente alla categoria Open e prevalentemente ad un ambito ludico, possiamo affermare che il punto di partenza per l’analisi della zona geografica è sicuramente l’accesso e la consultazione delle mappe del portale D-Flight.
Dopo avere effettuato l’accesso (previa registrazione) è sufficiente selezionare la nostra zona o geolocalizzarla. Dal PC bisogna cliccarci sopra con il tasto DX del mouse.
Questo aprirà immediatamente un menu a tendina con delle informazioni:
Ho scelto a caso un punto vicino alla mia zona di residenza, famigerata per la difficoltà di volo. Chi si approccia a questo mondo, anche solo a livello hobbistico, già conosce la differenza sulle mappe d-flight dei quattro colori:
- Azzurro: volo permesso fino a 60 metri AGL (Above Ground Level)
- Giallo: volo permesso fino a 45 metri AGL (Above Ground Level)
- Arancione: volo permesso fino a 25 metri AGL (Above Ground Level)
- Rosso: volo permesso fino a 0 metri (volo NON permesso)AGL (Above Ground Level)
Quindi nel nostro caso l’altezza Massima è di 45 metri. Sopra c’è un eventuale divieto dovuto a molteplici motivi. Facciamo un passo in più, clicchiamo sulla voce Regole dell’aria:
Come chiaramente scritto, la zona geografica (vietata) è definita a partire da un’altezza minima di 45 metri dal suolo. Questo significa che SOTTO la zona geografica, ovvero da 0 a 45 metri è consentito il volo. In patica la zona geografica è quella SOPRA ed è quella vietata. Ecco perchè al suo interno le operazioni in categoria Open non sono permesse. Sono permesse operazioni in categoria Specifica o Certificata in base a quanto indicato nella circolare ATM09A, paragrafi 7,8 e 9.
Quindi per volare al di sopra di queste quote occorre essere abilitati a quelle categorie e fare le opportune richieste (ENAC, Prefetture, Enti, Ministeri, ecc)
Attenzione, l’utente è sempre e comunque tenuto a consultare i regolamenti pubblicati sul sito di Enac. Ma non fermiamoci qui, vediamo la voce Zone Interessate.
Queste voci sono molto interessanti perchè ci permettono di identificare le zone e quindi i motivi per cui ci sono dei divieti di volo. In questo caso vediamo indicate la Zona TORINO/AERITALIA 10R e la TORINO CTR. Nel primo caso ci troviamo di fronte ad un piccolo aeroporto non strumentale, noto in zona per la sua attività e nel secondo siamo di fronte alla CTR di Torino, ovvero una zona di controllo, normalmente indicata con la sigla CTR (Controlled Traffic Region). E’ uno spazio aereo controllato posto in corrispondenza di uno o più aerodromi, che si estende verso l’alto a partire dalla superficie del suolo fino a un limite superiore specificato. In questo caso è indicato quello che copre la città di Torino e la sua cintura.
Qualsiasi tipo di sorvolo al di sopra delle zone consentiti dalle mappe richiede esplicita autorizzazione degli enti compatenti, ad esempio la Prefettura se si vuole volare su Torino e le necessarie autorizzazioni di Enac, che verifica accuratamente le competenze ed i requisiti dell’operatore.
Vediamo adesso un piccolo ma necessario approfondimento. Normalmente D-Flight mostra tutti i layer abilitati ad eccezione del layer Parchi, che va attivato per verificare se per caso in quella zona c’è un parco che può avere alcune restrizioni di volo impostate.
Per abilitare il questo livello operiamo come indicato in figura:
Clicchiamo sul simbolo dei livelli e seleziamolo
Adesso facciamo un esempio concreto per capire meglio questo aspetto e clicchiamo su un punto in cui il layer parchi è attivo:
Come si può notare un’area verde delimita la zona del Monte Musinè, poiché in base alla legge Quadro n°394 del 1991, l’ente parco può istituire dei divieti di vario tipo. Per disturbo alla vegetazione, alla specie animali ecc. D-Flight ci chiede di verificare e contattare l’ente parco per ottenere un eventuale permesso di volo, visto che Enac non pone condizioni di sorta. Purtroppo spesso non si ha risposta o si ha un divieto standard di volo, ricordiamo, però, che se il parco non ha fatto esplicita richiesta di riserva di spazio aereo a Enac e per quel motivo la zona deve necessariamente essere Rossa, allora in teoria e nel rispetto delle regole si dovrebbe poter volare. Ovviamente va fatto con cura, verificando l’assenza di animali in zona ed evitando di dare disturbo alcuno
Questo aspetto rimane comunque in quella che viene definita una “zona grigia” e che spesso porta l’utente a decidere di non volare per evitare problemi. Consigliamo comunque di cercare di ottenere informazioni, magari dai siti web o contattando gli enti parco preposti per verificare se ci sono restrizioni al volo.
Viene dato inoltre per scontato che ogni volo va fatto in sicurezza in base alla nuova normativa EASA, alla consultazione delle Mappe su D-Flight, AIP e NoTAM su ENAV e all’avere i requisiti necessari per il tipo di operazione che si deve svolgere ed in base alla classe operativa del drone che intendiamo utilizzare.
Il quadro normativo di riferimento è composto da tre sotto regolamenti:
- Regolamento EU 2018/1139: norme comuni nel settore dell’aviazione civile. Viene richiamato dal regolamento 2019/947
- Regolamento EU 2019/947 + ENAC UAS-IT: particolarmente importante per i piloti di droni, è specifico per le disposizione all’uso degli UAS, dei piloti, dei centri d’addestramento e delle organizzazioni coinvolte;
- Regolamento EU 2019/945: è specifico per chi si occupa di progettazione e fabbricazione degli UAS. Serve a garantire i requisiti minimi, a definire le classi.
Ricordiamo inoltre i siti Web che non possono mancare:
- L’Agenzia europea per la sicurezza aerea, abbreviato in AESA (o EASA, sigla di European Union Aviation Safety Agency), è l’organo di controllo del settore aeronautico dell’Unione europea. Costituisce un elemento fondamentale dei programmi dell’Unione europea per creare e mantenere un alto ed uniforme livello di sicurezza nel settore dell’aviazione in Europa,
- ENAV S.p.A. (in passato acronimo di Ente Nazionale per l’Assistenza al Volo) è una società per azioni italiana che opera come fornitore in esclusiva di servizi alla navigazione aerea civile nello spazio aereo di competenza italiana. Eroga il servizio di controllo del traffico aereo (ATCS), nonché il Servizio Informazioni Volo (FIS), il servizio informazioni aeronautiche (AIS) e il servizio di osservazioni e previsioni meteorologiche, limitatamente all’emissione dei bollettini meteorologici relativi agli aeroporti (METAR) e allo spazio aereo
- L’ENAC agisce come autorità unica di regolazione tecnica, certificazione, vigilanza e controllo nel settore dell’aviazione civile in Italia nel rispetto dei poteri derivanti dal Codice della Navigazione. Ad ENAC vanno richieste le autorizzazioni volare in scenari specifici e critici con i droni.
- D-Flight persegue lo sviluppo e l’erogazione di servizi per la gestione del traffico aereo a bassa quota di aeromobili a pilotaggio remoto (APR) e di tutte le altre tipologie di aeromobili che rientrano nella categoria unmanned aerial vehicles (UAV) e qualsiasi attività ad essi connesse. E’ la società incaricata da Enac di gestire il porting delle mappe di volo dalla cartografia ufficiale AIP e censire i piloti di droni, ai quali viene affidato un Q-R code di riconoscimento.
Si ricorda inoltre che per tutti i droni dotati di fotocamera ad alta risoluzione è necessario registrarsi sul portale nazionale di competenza (D-Flight) e stipulare un’assicurazione per l’operatore che copra i danni conto terzi.